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Integrazione con Home Assistant: logiche condizionali, dashboard e controllo granulare

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16 luglio 2025 • 4 min lettura
Integrazione con Home Assistant: logiche condizionali, dashboard e controllo granulare

Alexa e Google Home sono utili per azioni semplici e comandi vocali diretti, ma quando hai bisogno di logica condizionale, flussi di automazione complessi e un vero controllo locale, la soluzione è una sola: Home Assistant.

In questa guida vedremo:

  • Perché Home Assistant è la spina dorsale ideale per una smart home avanzata

  • Come integrarlo con dispositivi già configurati con Alexa, Tuya o Zigbee

  • Come creare automazioni condizionali reali (non pseudo-routine)

  • Come progettare una dashboard funzionale e performante

  • Come ottenere un controllo granulare senza passare da cloud o app limitate


Cos'è Home Assistant

Home Assistant è una piattaforma open-source di domotica locale, scritta in Python, eseguibile su Raspberry Pi, NAS, server locali o macchine virtuali. Si basa su un’architettura modulare con componenti, integrazioni e automazioni configurabili.

Rispetto ad Alexa o Google Home:

  • Non è cloud-dipendente (ma puoi abilitarlo)

  • Supporta condizioni, trigger multipli, script complessi

  • Interagisce con centinaia di dispositivi e protocolli (Zigbee, MQTT, Z-Wave, Shelly, Sonoff, ecc.)

  • Ha una dashboard personalizzabile, anche con tablet montati a muro

  • Supporta automazioni locali, quindi latency zero


Setup iniziale (no GUI, solo nerd)

Installazione classica via Raspberry Pi 4 (minimo 2GB RAM):

# Scrivi l'immagine su microSD con Raspberry Pi Imager # Scegli Home Assistant OS → inserisci Wi-Fi SSID e password → flash # Inserisci la microSD e accendi il Pi # Dopo 20-30 minuti visita: http://homeassistant.local:8123

Puoi anche usare Docker o VM, ma se ti serve un sistema always-on, Raspberry o Intel NUC restano ottimi.


Integrazione dispositivi: niente più cloud

Zigbee

Usa una chiavetta Zigbee (es. Sonoff ZBDongle-E o ConBee II) + Zigbee2MQTT o ZHA per gestire i dispositivi in locale.

  • Vantaggio: niente cloud, tutto in locale, pairing diretto.

  • Supporta: lampadine, sensori, termometri, interruttori, tende.

Wi-Fi (Shelly, Sonoff, Meross)

Molti dispositivi Wi-Fi sono nativamente integrabili via API locale.
Shelly ad esempio comunica in HTTP/CoAP, senza cloud.

Tuya/Smart Life

Evita Tuya cloud se possibile. Alcuni dispositivi si possono integrare via Tuya Local o custom firmware (es. flash con ESPHome o Tasmota).

Alexa / Google Home

 

Home Assistant può inviare comandi ad Alexa/Google solo tramite Nabu Casa o bridge esterni, ma non è l'approccio consigliato. Meglio invertire: controlli tutto da Home Assistant, e se serve, fai solo esporre entità selezionate ad Alexa.

Logiche condizionali: il vero motivo per cui usarlo

 

Ecco cosa puoi fare con automazioni native:

alias: Spegni luci se tutti escono
trigger:
  - platform: state
    entity_id: group.famiglia
    to: 'not_home'
condition: []
action:
  - service: light.turn_off
    entity_id: all

Oppure:

 
alias: Accendi luce solo se buio e qualcuno entra
trigger:
  - platform: state
    entity_id: binary_sensor.porta_ingresso
    to: 'on'
condition:
  - condition: numeric_state
    entity_id: sensor.luce_soggiorno
    below: 100
action:
  - service: light.turn_on
    entity_id: light.ingresso

Hai accesso a:

  • Condizioni (if, and, or, not)

  • Trigger multipli (tempo, entità, webhooks, MQTT)

  • Azioni multiple, ritardi, script

  • Template Jinja2 per personalizzazioni estreme


Dashboard: interfaccia nerd, zero animazioni inutili

La UI Lovelace è 100% configurabile:

  • Tablet a muro? Puoi mostrare solo i controlli rilevanti (es. clima, luci, sensori porte).

  • Mobile-first? Layout responsive perfetti anche su smartphone.

  • Temi dark/light, badge, mappe, floorplan SVG, media player integrato.

  • Puoi usare anche HADashboard, TileBoard, o frontend custom in React/Vue se vuoi scrivertelo da zero.


Controllo granulare: quando Alexa non basta

Alexa non ti fa spegnere una presa se e solo se il consumo è sotto soglia e il sensore di presenza non rileva nessuno da 10 minuti.

Home Assistant invece sì.

Altri esempi:

  • Spegnere automaticamente il deumidificatore quando umidità scende sotto 45% ma solo se sei fuori casa.

  • Spegnere luci e TV dopo 22:30 ma solo se hai attivato la modalità “Notte”.

  • Chiudere automaticamente la tapparella se la temperatura esterna > 30°C e l’intensità UV è alta.


Home Assistant è il backend che ogni app di domotica dovrebbe avere.
Non è per tutti: richiede configurazione, pazienza e debugging. Ma se vuoi indipendenza, velocità e logica vera, è la scelta definitiva.

Alexa può farti svegliare con una battuta. Home Assistant può decidere se svegliarti, come, e se ti meriti il caffè.

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